mercoledì 13 febbraio 2013

Strane cose, domani


Quello che vi presento oggi è un libro di Raul Montanari, uno scrittore italiano che ho conosciuto per caso.
Anzi, non proprio per caso, ma non voglio togliervi la sorpresa.

Genere: lo definirei un giallo atipico, un giallo psicologico forse.

Trama: Danio, psicologo, ultra-quarantenne, bella presenza, è in Parco Sempione. Litiga col figlio. Quando fa per andarsene, trova un diario abbandonato, scritto da una ragazza che evidentemente è piena di problemi, così la cerca, la trova... e da lì si sviluppa di tutto. Tra pazienti assurde e minacce da personaggi inquietanti, ricordi angoscianti e scoperte agghiaccianti, seguiamo Danio nello sbrogliare la matassa.

Stile: quando ho cominciato a pensare, nella mia testa, a come potevo descrivere questo libro, un paragona mi si è piantato nel cranio, e mi ha fatto ricordare anche dove avevo trovato notizia di questo autore: Murakami. Il nostro Raul, qui, scrive esattamente come scriverebbe Murakami se fosse cresciuto in Italia. Le stesse pennellate perfette che in un attimo tratteggiano tutta una scena, una persona, un'emozione. Le stesse parole pesate che portano il lettore esattamente dove ha deciso lo scrittore. Un po' più ironia (mi son trovata spesso a ridere da sola come un'idiota).

Personaggi: profondi, multi-sfaccettati e molto umani. Il lettore è seduto nella testa di Danio, il protagonista, e Danio è un gran figlio di puttana. Non è perfetto, riempie le donne di corna, è violento, manesco, e con un sacco di paranoie dovute al suo passato. Ma ci sono motivi e spiegazioni per le sue azioni, c'è profondità, c'è crescita e miglioramento. C'è empatia. È simpatico. I pregi sopravanzano i difetti di tantissimo.

Commento: mi ha fatto esattamente l'effetto di Murakami: sono finita dentro al libro. A un certo punto, a cena, mi sono fermata a pensare a come risolvere un problema, finché non mi sono ricordata che il problema era di Danio, non mio.

Voto: 10/10

Consigliato: in primis, a tutti i fan di Murakami. Poi, a tutti gli altri. A chi ama i gialli psicologici. A chi ama l'indagine mentale (sia mentale nel senso che usa la mente, sia mentale nel senso che indaga la mente). A chi ama i bei libri.