domenica 13 gennaio 2013

Studiare #2: i metodi di studio

Bene, adesso che abbiamo capito cosa studiare è il caso di avere un'idea anche di come farlo. I metodi di studio sono tanti e unendovi le strategie applicabili a ognuno si crea un ventaglio di possibilità praticamente infinito; quello che voglio fare io non è darvi l'Illuminazione Suprema in grado di risolvere tutti i vostri problemi passati-presenti-futuri nello studio, ma fornirvi una guida di base grazie alla quale sapervi orientare e scegliere al meglio.
Ciao Gaia, anche questo post è per te, mi sa che tra un po' creo un tag apposta.

La prima distinzione da fare riguarda il "vostro" metodo di apprendimento, quello che vi viene più spontaneo quando non ci pensate, quello che dà maggiori risultati. Capita spesso che nella vita di tutti i giorni gli studenti applichino, inconsciamente, il metodo migliore, ma quando poi si tratta di studiare no: la scelta inconscia, inconsapevole, non è passata alla coscienza, non è stata "notata" dalla parte conscia del cervello, che quindi fa quello che pensa di dover fare, applicando metodi di studio (MS nelle tag) che ha visto usare da altri, o che sono stati esplicitamente insegnati (o addirittura passati come obbligatori, come succedeva a me alle medie con il mio prof di matematica e scienze, che ci obbligava a un metodo con cui non mi trovavo, né mi trovo, bene: il risultato era ovviamente un disastro!)... quindi, i metodi sbagliati.
Per capire cosa effettivamente va bene per voi, prendiamo delle situazioni quotidiane; pensate che sia un bel test a crocette di quelli del Cioè e segnatevi le risposte.

1) Dovete imparare una nuova ricetta, come vi riesce meglio?
A: la leggete o la vedete fare
B: ascoltate le istruzioni
C: la provate mentre qualcuno vi dà man mano le indicazioni
2) Dovete imparare come arrivare a casa di un amico, com'è meglio procedere?
A: ascoltate le spiegazioni
B: la prima volta seguite qualcuno, poi non vi serve più
C: vi viene mostrato l'itinerario su una cartina
3) Per passare il tempo in modo rilassante, a cosa preferite dedicarvi?
A: cucina, fai da te
B: lettura, pittura
C: musica, recitazione
4) Dovete spiegare a qualcuno come avete ottenuto quella meravigliosa maschera per i capelli fatta in casa (ometti, sforzatevi di immaginarlo o pensate di farvi in casa la schiuma da barba...)
A: glielo fate vedere
B: glielo spiegate a voce
C: glielo scrivete

Punteggi
°: 1A, 2C, 3B, 4C
@: 1B, 2A, 3C, 4B
#: 1C, 2B, 3A, 4A

Maggioranza di simboli °: indica una preferenza per l'ambito visivo; avete uno stile d'apprendimento (ma non solo quello) prettamente visuale, e potreste trovarvi particolarmente bene leggendo, con schemi, tabelle, grafici, immagini, disegni, sia nell'imparare che nello spiegare a qualcun'altro.
Maggioranza di simboli @: indica una preferenza uditiva. Il vostro stile d'apprendimento privilegiato dovrebbe comprendere in primo luogo la frequenza alle lezioni e/o la registrazione delle stesse; potete inoltre trarre notevole giovamento dal ripetere ad alta voce, da soli o in compagnia - il vostro stile infatti è quello più indicato a studiare assieme a qualcuno.
Maggioranza di simboli #: siete persone pratiche, il vostro metodo ideale è quello cinestetico (che deriva da cinestesia, sensibilità muscolare; sostanzialmente: metodi "di movimento"); gli ambiti in cui potete riuscire meglio sono quelli in cui si fa più che quelli in cui si impara in maniera teorica, ma potete facilmente applicare la cinestesia anche in materie teoriche: scrivendo, disegnando, facendo schizzi, prendendo appunti, facendo schemini di qualsiasi genere (con disegnini, tabelle, mappe o quant'altro) - non è il massimo dell'applicazione, ma spesso è quanto di meglio possiamo ottenere. Più facile la situazione con le lingue: non dovete studiarle, dovete usarle. Bene anche in materie come la fisica o la chimica, dove si può sperimentare in prima persona. Purtroppo, dei tre, è quello che dà migliori risultati quando è possibile applicarlo a pieno, ma è anche quello più difficilmente applicabile alla massima potenzialità: gran parte delle volte dovrete mischiarlo a uno degli altri due metodi, sta a voi sapere quale (controllate che altre risposte avete dato o quali potreste dare togliendo le possibilità cinestetiche).

La prossima distinzione da fare è tra mentalità verboso-narrative e mentalità schematiche, ma dovrebbe essere più vicina alla coscienza: vi trovate meglio con i racconti, le storie, le lunghe chiacchiere che narrano un concetto o con gli schemi, le tabelle, i grafici, i discorsi schematici che arrivano dritti al punto, sparandovi l'informazione dritta nello stomaco? Una volta risposto a questa domanda è facile capire come potrebbe essere applicata questa conoscenza, comunque nelle prossime puntate vi darò dei suggerimenti di metodi e li taggherò di volta in volta anche con 'narratività' o 'schematicità', cosicché possiate poi ritrovare tutto quello che fa per voi grazie alle etichette a lato.

Con questo direi che la parte introduttiva è finita, d'ora in avanti avrete una carrellata di metodi di studio, strategie e ogni tanto qualche consiglio generale. Stay tuned (o anche no).

giovedì 3 gennaio 2013

Studiare #1

Visto che io ho sempre ragione ho deciso di cominciare a illuminare anche voi e le vostre miserevoli vite.
E poi non si dica che non sono modesta.

Ho notato più volte che ci sono persone - molte persone - che hanno problemi con lo studio perché non hanno la benché minima idea non solo di come studiare, ma neanche di cosa. E non mi riferisco a quei teneri rincoglioniti che due giorni prima dell'esame ti chiedono che libri sono in programma (!!!), bensì a chi i libri ce li ha ma non riesce a capire cosa va studiato e memorizzato e cosa invece si può (si deve) lasciar stare.
Ciao Gaia, questo post è per te.
Qualcuno forse conoscerà già il metodo SQ3R (Survey-Question-Read-Recite-Review), ma se siete come me (che ho capito che lo usavo da un pezzo anni dopo averlo scoperto e trovato confuso) vado a semplificare la storia:
1) per studiare due, tre, settordici libri a esame dovete necessariamente operare una scrematura. E se dovete studiare quattro pagine in croce, magari la scrematura va bene anche lì.
2) Per operare una scrematura dovete sapere cosa potete evitare e cosa occorre sapere.
3) Per capire cosa sapere, dovete farvi un'idea dell'argomento, del materiale, del programma, delle preferenze e idiosincrasie del docente: date un'occhiata ai libri, al programma, chiedete lumi a studenti più vecchi, fatevi un'idea a lezione (o dagli appunti altrui) delle cose su cui insiste il vostro prof. (Survey)
4) A questo punto chiedetevi cosa c'è, nel materiale che avete da preparare, che corrisponda alla definizione di "informazioni base", cioè i nuclei principali del discorso, i concetti fondamentali, tutto quello che dovete assolutamente sapere per avere un'idea di base dell'argomento. Per esempio: se state preparando un esame su Dante, non potete esimervi dal sapere nome e cognome, le date principali, i luoghi principali, le opere più conosciute e le sue idee e teorie di base (non so, la questione della lingua, la questione religiosa...) (Question 1: 5W - who, what, when, where, why, anche se il "perché" in questa fase dev'essere ridotto all'osso).
5) Oltre al nucleo base, c'è sicuramente ancora qualcosa da aggiungere per avere una conoscenza buona (non enciclopedica!) dell'argomento. Tornando a Dante, potete ampliare con: la trama/i concetti delle opere principali, eventuali ampliamenti del perché (Question 2: ancora un po' di why, how).
6) Ora leggete per bene il materiale, focalizzando la vostra attenzione sulle risposte alle questioni sopra citate e studiando quelle e solo quelle. Se poi entra ancora qualcosa, perché un'informazione particolare vi colpisce, o perché una curiosità vi aiuta a memorizzare qualche concetto base, tanto meglio - ma non dovete focalizzarvi su quegli aspetti marginali, restate concentrati sulle questioni sollevate prima! (Read)
7) Ripetetevi, ad alta voce, in silenzio, per iscritto - come vi viene meglio - quanto avete imparato (Repeat). Riuscite a fare un discorso chiaro, coeso, coerente e completo? Riuscite a rievocare tutte le informazioni necessarie, a rispondere alle domande che vi eravate posti? In caso contrario:
8) ripetete, ripassate, cercate le informazioni che vi sfuggono (Review), finché non riuscite ad avere un bel quadro chiaro dell'argomento. A questo punto,
9) ripassate ancora (Repeat, Review)! Se le tempistiche ve lo permettono (so per esperienza che non è sempre così, perché se avete sette-otto esami in due mesi le tempistiche non permettono proprio niente) i momenti ideali per ripetere le informazioni sono: dopo qualche ora, dopo un giorno, dopo una settimana - a quel punto le informazioni dovrebbero essere saldamente entrate nella memoria a lungo termine e non vi lasceranno mai più. Non ne avete il tempo? Ripetete comunque, cercando di distanziare i ripassi almeno di qualche ora - anche per evitare l'effetto nausea, anche detto "oddio di 'sta roba non voglio sentir parlare mai più in vita mia", che potrebbe portarvi a una faccia schifata negli orali e a un rifiuto disgustato negli scritti. E noi non vogliamo che succeda!

E con questo ho concluso. Prossimamente penso che mi dedicherò a strategie di memorizzazione e metodi di studio... Intanto filate a studiare!

mercoledì 2 gennaio 2013

Primo libro 2013 ~ rant

Ebbene no, nel post precedente mi sbagliavo. Il primo libro che ho finito nel 2013 (ma iniziato nel 2012) è 101 modi per allenare la memoria. È stata una lettura tutto sommato interessante, nonostante sapessi già molte delle informazioni presenti nel testo a causa del mio corso di studi.
Ho solo una piccola rimostranza: io ho pagato per questa roba?!

Vado a spiegarmi.
La mia lamentela non è per il contenuto in sé stesso, no. Il contenuto va bene, anche se è comunque parzialmente deludente: non sono 101 modi per allenare alcunché. Sono 101 capitoli sulla memoria, di cui meno della metà offre un effettivo suggerimento su possibili esercizi o "allenamenti" mnestici; il resto è teoria. Va benissimo, ed è comunque utile perché la meta-cognizione (consapevolezza del modo in cui funziona un determinato processo mentale, tipo appunto la memoria) serve per migliorare i processi cognitivi stessi, ma non è quello che ho comprato.
Comunque.
Veniamo alla parte dolente. Io questo libro l'ho comprato. Questo vuol dire che era in vendita. Questo vuol dire che qualcuno ha pensato "sì, si può vendere questa roba" e l'ha messo in negozio. L'ho pagato una miseria, non è di questo che mi lamento, è proprio il fatto di pensare che qualcuno mette in vendita un libro pieno di:
- typo
- refusi
- spazi mancanti
- caratteri mancanti
- immagini microscopiche, che va bene che il mio Sony è solo un 5", ma per la miseria, la misura standard è 6", non 15", quindi un'immagine che sul mio è microscopica su un 6" sarà, non so... minuscola?
- tabelle scompaginate
...e così via. Capito il problema? Non è una conversione amatoriale, è qualcosa che viene venduto in un negozio online, messo in vendita perché considerato a un livello tale da poter essere commercializzato.
Non lo è. Ennò, che minchia, non lo è. Con che faccia tosta farsi pagare, per quanto una miseria, per qualcosa che sembra una scannerizzazione di un cartaceo letta da un OCR? Quando compro un ebook pretendo che l'impaginazione sia perfetta. Altrimenti tanto vale scaricarseli.

Comunque. I contenuti sono validi, per chi ha problemi di memoria - o anche per chi vuole approfondire il discorso per suo piacere o finanche per studio - può essere un valido supporto.
Andate in biblioteca, o in libreria, e prendetevi il cartaceo.