giovedì 26 gennaio 2012

Disegnare con la chiappa destra

Sto lottando con l'esame di disegno.
Detto in parole povere: spesso alla gente non piace disegnare perché non lo sa fare.
Io non lo so fare perché non mi piace.
Per niente.
Seguendo i preziosissimi [citazione necessaria] consigli del libro della Edwards (che in effetti è ben fatto, eh, ha anche dentro un po' di psicologia e neuropsicologia, ma è pretenzioso) e del mio carissimo professore (no, non lo definirei "carissimo", in realtà, piuttosto "completamente fuori di testa", ma è per quello che mi piace) riesco anche a fare delle cose decenti.
Il punto è che mi annoio. E mi stanco da morire.
Quando abbandoniamo lo stato della funzione D, anziché sentirci stanchi ci sentiamo rigenerati.
Mi permetta, signorina Edwards, in tutta cordialità: le palle. Conosco la funzione D, che poi starebbe per "disegno" ma in realtà si attiva in qualsiasi caso ci perdiamo nelle attività creative; la sperimento scrivendo, leggendo, facendo puzzle, e, sì, anche disegnando - so di cosa si tratta, la so riconoscere. Il problema è che mentre scrivendo-leggendo-puzzleggiando ma anche guidando o cantando o suonando effettivamente mi rigenero, disegnando ne esco esausta, provata, con gli occhi che bruciano e un bel mal di testa, quindi non mi venga a dire che se riesco a entrarci mi piace per forza, perché non è vero.
Mi piace dipingere, scarabocchiare, giocare con i colori. Ma odio disegnare.
E devo ancora fare 6 disegni, di cui due tecnici dei quali non ho alba.

1 commento:

  1. Eh, dai, pensa: io non devo disegnare, perciò mi piacerebbe farlo (e infatti ho passato l'estate con la signorina Edwars, saltando i ragionamenti ma disegnando di tutto. E mi manca, ora che non c'ho più tempo, pensa un po'...

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