giovedì 8 dicembre 2011

No, adesso, per capire. Ma, a me, futura (?) maestra elementare italiano/sostegno, delle riforme pensate-neanche-attuate centocinquant'anni fa, ma che me ne frega?

No, davvero. Sono le quattro del mattino, ho fatto oggi l'esame (scritto) di didattica, una roba bestiale, tipo sei domande aperte (per un totale di quattro facciate), una delle quali consistente in un esempio di applicazione didattica (per la precisione: inventa un esempio per spiegare come funziona la memoria ai tuoi alunni, sì-vabbé-ciao), in un'ora di tempo, adesso sto qui a studiare Storia della scuola, sono finalmente arrivata agli anni Ottanta (esattamente ai Programmi Ottantacinque, indovinate di che anno, che hanno un anno meno di me, quindi storia molto recente grazie), ma non posso fare a meno di pensare che avrei già finito se non avessi dovuto passare per Casati-Coppino-DaneoCredaro e in mezzo tutto quello che è stato pensato ma non si è fatto, avrebbe dovuto essere fatto ma è stato pensato male, avrebbe dovuto essere pensato ma non è venuto in mente a nessuno. Va bene. Chissenefrega? E poi già che ci siamo a ogni cambio di situazione storica facciamo anche un bel riassunto di quello che stava succedendo, sai mai che l'italiano medio sia così citrullo da dimenticarsi che nel 1940 l'Italia era in guerra e che magari anche per quello Bottai non se l'è inculato di striscio nessuno (sì, ok, l'italiano medio potrebbe anche esserlo, così citrullo, ma non penso che lo sia uno che sta studiando Storia della scuola, dai, mi rifiuto di crederlo, voglio dire, non è proprio la classica lettura da bagno o da ombrellone!). E poi non mi va ad approfondire il clima culturale sessantottino, che magari era anche più interessante e utile al fine di capire il presente, che poi è quello in cui andrò a lavorare (cioè, adesso è futuro, ma quando sarà sarà presente, no?, e poi è così vicino -seee, ciao- che è quasi già presente, sì, uhm, facciamofintache).
Non capisco.
So solo che se non avessi del caffè sottomano avrei già ingoiato tutte quante le fotocopie, le stampe, le slide e gli appunti; già son senza sigarette... ma la caffeina mai!
Torno a Franca Falcucci, buonasera.

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